Le salsicce vegetariane stanno per essere bandite in Francia, ecco perché

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Anonim

L'Assemblea nazionale francese ha confermato che andrà avanti con un divieto che proibisce ai produttori di sostituti della carne e di alternative al latte di utilizzare termini "simili a carne e latticini" per descrivere il loro prodotto, sulla base del fatto che il vocabolario è fuorviante per i consumatori.

Il divieto viene dal parlamentare Jean-Baptiste Moreau, un allevatore di bestiame e membro dell'En Marche del presidente Macron! festa. Moreau ritiene che parole come "bistecca", "salsiccia" e "formaggio" debbano essere riservate ai prodotti alimentari di origine animale. Per difendere la sua posizione, sottolinea la decisione presa lo scorso anno dalla Corte di giustizia europea che le parole "latte" e "burro" non possono essere utilizzate per etichettare i prodotti a base di soia o tofu. Sul suo account Twitter, Moreau afferma che il divieto è una "lotta contro false affermazioni: i nostri prodotti devono essere nominati correttamente: i termini #cheese o #steak saranno riservati ai prodotti animali!"

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Ad ?? Adozione di un emendamento per il mio informatore #consommateur sur son alimentation! L'importante de lutter contre fausses allégations: nos produits doivent être désignés correctement: i termini di #fromage ou de #steak seront réservés aux produits d'origine animale! pic.twitter.com/E8SQ61cjaT

- Jean Baptiste Moreau (@ moreaujb23) 19 aprile 2018

Questa decisione, tuttavia, non dovrebbe essere una sorpresa. La Francia è nota per proteggere i propri alimenti sotto stretto controllo di denominazione e l'Academie Française regola rigorosamente le convenzioni di denominazione in lingua francese. La mancata osservanza dell'emendamento da parte delle aziende alimentari vegane e vegetariane si espone a una multa fino a 300.000 EUR.

Dì così tanto tempo all'hamburger di lenticchie: le aziende in Francia dovranno inventare un nuovo vocabolario © Shpernik088 / WikiCommons

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Alcuni gruppi per i diritti degli animali hanno parlato, come il gruppo di etica animale francese L214. Hanno offerto una risposta ironica al divieto in un Tweet che recita: "Non dimenticare di rinominare" burro "di arachidi e" crema "di castagne".

Le delegazioni viennent d'adopter in commissione di un emendamento interdissantutilation des mots “bistecca”, “bacon” o “saucisse” per i prodotti di origine naturale. N'oubliez pas de renommer le "beurre" di cacahuètes, la "crème" di marrons e le "fromage" di tête? # Art11 #EGAlim pic.twitter.com/8q188OXHeL

- L214 éthique animaux (@ L214) 19 aprile 2018

Il dibattito sulla carne finta ha circondato la comunità vegetale per qualche tempo. Molti credono che fino a quando il prodotto in questione è privo di crudeltà, le convenzioni di denominazione non contano. Altri sostengono l'opinione del signor Moreau e non amano fare confronti tra carne e prodotti lattiero-caseari e alimenti a base vegetale, dicendo del tutto "no al falso".

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