La Pasionaria: Fiore della guerra civile spagnola

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La Pasionaria: Fiore della guerra civile spagnola
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Anonim

"Meglio morire in piedi che vivere per sempre in ginocchio." - Dolores Ibárruri

Mentre ti dirigi verso la Customs House Quay di Glasgow, è difficile perdere la maestosa e unica statua dedicata a Dolores Ibárruri. Eretto nel 1977 da Arthur Dooley, il monumento serve a ricordare le centinaia di volontari britannici che combatterono in Spagna durante la guerra civile spagnola e ai quali Dolores salutò nel suo ormai famoso discorso del 1938 alle Brigate Internazionali: 'Sei storia. Sei una leggenda

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Torna da noi e qui troverai una patria. '

Dolores Ibarruri I © Wikicommons

I semi della rivoluzione sono piantati

Dolores Ibárruri è nato il 5 dicembre 1895, nei Paesi Baschi della Spagna. Suo padre lavorava nelle miniere e sua madre era una casalinga. Durante la sua infanzia, Dolores ha frequentato la scuola locale insieme ai suoi fratelli, dove l'educazione religiosa ha avuto la massima priorità e l'azione disciplinare è stata severa. La dolorosa Dolores si trovava spesso nei guai per cantare canzoni rivoluzionarie, suonare in finte lotte di gang e fare scherzi, e una volta fu portata da un prete da sua madre per un presunto esorcismo.

Durante l'adolescenza ha lasciato la scuola e si è trasferita in una città vicina per lavorare come sarta, domestica e poi cameriera. Fu qui che incontrò Julián Ruiz Gabiña, un rivoluzionario comunista che fu incarcerato più volte per il suo attivismo. Hanno avuto un figlio e si sono sposati nel 1915.

Fu durante questo periodo che Dolores iniziò a leggere le opere di Karl Marx e si appassionò al movimento del lavoratore che stava attraversando la Spagna. Nel 1918, pubblicò un pezzo sul giornale dei lavoratori, El Minero Vizcaíno, in cui criticava l'ipocrisia della Chiesa cattolica. A causa della sua pubblicazione al tempo della Settimana Santa e della natura dell'attacco verbale, firmò il pezzo con il nome che la storia l'avrebbe sempre ricordata da: La Pasionaria.

Il famoso discorso di addio alla Pasionaria alle Brigate internazionali I © Wikkicomons